ALTUM PARK a San Desiderio il regno dell’outdoor. Il primo centro polisportivo per gli sport outdoor della Liguria.
Sulle prime colline tra San Martino e la Valbisagno. Tre ettari di bosco, chilometri di sentieri e piste.

TELEFONO:           3755904208

MAIL:           info@parcosportgenova.it

INDIRIZZO:  Via Pomata 11,
San Desiderio (GE)

La festa del tiro con l’arco

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“Il tiro con l’arco è una disciplina antichissima che ci riporta tutti indietro nel tempo quando guardavamo, pieni di stupore, i film con protagonisti gli indiani o quelli, genericamente storici, dove questo era lo strumento fondamentale per cacciare e procurarsi cibo. Uno sport, quindi, da affrontare con lo spirito del bambino per essere meglio conosciuto ed apprezzato”.
Lo afferma in modo convinto Francesco Dominici, Presidente della A.B.G. Arcieri, una sezione dell’Associazione Bocciofila Genovese, affiliata al CSI, partner dall’anno scorso di Altum Park.
Il tiro con l’arco fu per la prima volta disciplina olimpica nel 1900 a Parigi. Come sport si strutturò negli anni Trenta: nel 1956 nacque a Treviso la prima società e furono organizzate le prime gare aperte ad entrambi i sessi.
Attività affascinante ma ancora poco conosciuta, è stata fra le più apprezzate dai ragazzi durante i centri estivi 2019.

A San Desiderio Altum Park la propone in varie modalità.
C’è un’area dedicata a bimbi dai 3 ai 9 anni, con frecce spuntate, per far avvicinare a questo sport i più piccoli grazie al gioco e al divertimento.
Un’area di tiro tradizionale, con archi e bersagli, per apprendere la tecnica grazie ad operatori qualificati e infine un’area di tiro con l’arco outdoor e 3D: un campo attrezzato nel bosco dove i bersagli sono sagome di animali tridimensionali, con postazioni di tiro con crescente difficoltà per sfide entusiasmanti.
Francesco Dominici, una volta alla settimana, in linea di massima il venerdì, durante i centri estivi 2020, salirà a San Desiderio per una full immersion di tiro con l’arco, sul campo di calcio “B”.
Posizionato il paglione, vengono messi alcuni bersagli con diversi punteggi.
Opportunamente distanziati sul campo o sulle tribune i vari gruppi, con i loro operatori-educatori,fanno una colorata e gioiosa cornice.
Dopo un’esibizione del maestro Dominici davanti a tutti i ragazzi dei centri estivi, da quelli più piccoli a quelli più grandi, inizia una vera e propria “competizione” fra di loro, con archi e frecce tradizionali, anche per dimostrare quanto hanno imparato durante la settimana.

“E’ uno sport che riporta un po’ al passato adatto a tutti i ragazzi, anche quelli disabili, perché non si limita solamente alla mira o alla corretta postura del corpo- sottolinea Francesco Dominici- ma favorisce l’inclusione, l’autostima, la concentrazione, la capacità decisionale e l’auto controllo.
Tanti bambini si sentono dei piccoli Robin Hood ed incoraggiati dopo che la prima freccia, quasi magicamente va a segno, vogliono continuare”.


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